Il canarino, riproduzione e cova

Canarino in covaAvendo ricevuto molte mail che ci esortano a scrivere più spesso del canarino (grazie a tutti!) ci occuperemo in questo articolo di carattere generale dei primi principi base per chi, soddisfatto dell’inserimento dei canarini nella sua vita quotidiana, volesse quindi provare, anche solo per una volta, a far accoppiare i suoi volatili.
Si tratta quindi di indicazioni di massima adatte a principianti: chi sarà soddisfatto dei suoi primi tentativi e volesse quindi tentare operazioni più complesse, per ottenere colori particolari o caratteristiche precise (quali selezionare il canarino da canto o tipi particolari quali il canarino spagnolo, gloster, limone, rosso o altro ancora) o addirittura cominciare un piccolo allevamento del canarino, potrà trovare informazioni ben più dettagliate in ottiimi manuali quali questo, mentre più avanti dedicheremo un articolo specifico a quel che accade in seguito alla schiusa delle uova e alla fase di svezzamento dei piccoli.

Esiste una condizione indispensabile per favorire l’accoppiamento dei canarini: essi devono essere esposti a circa 12-13 ore di luce quotidiana per permettere al loro organismo di sviluppare gli ormoni che spingono alla riproduzione, assicuratevi quindi che ci sia questa condizione fissa, senza cambiamenti e cominciate la preparazione della gabbia inserendo due elementi fondamentali: il nido e il pastone all’uovo.

Esistono in commercio nei migliori negozi per animali e presso molti shop online ottimi nidi artificiali e vi converrà inserirne uno nella gabbia quando si raggiungono le condizioni ideali di luce, assicurandovi che sia collocato in un luogo riparato, schermando magari porzioni della gabbia.
Bisognerà poi fornire al canarino elementi quali i filamenti di juta o altri tessuti simili con i quali verrà decorato e imbottito il nido: sono da evitare filamenti troppo sottili quali il cotone.
Il pastone all’uovo sarà poi necessario al nutrimento dei neonati ed è quindi meglio cominciare a far abituare i genitori da prima, tenendo anche conto che è un cibo energetico e quindi adatto all’alimentazione del canarino durante un periodo particolarmente sfibrante quale la cova.

Non sempre la femmina del canarino sarà particolarmente versata nell’imbottire il nido, in particolare se si tratta di un esemplare giovane, la vedrete effettuare vari tentativi e disfare quel che non l’ha convinta: potrete tentare di aiutarla, intervenendo senza disturbare troppo.
Nel momento in cui la canarina interrompe le operazioni di preparazione del nido significa che è pronta alla deposizione e dovrete quindi prepararvi alla fase più delicata, ovvero quella della sostituzione delle uova.

La canarina può deporre parecchie uova, anche 5 o 6, al ritmo di una al giorno e se le lascerete nel nido questo significherà, con buona probabilità, la morte di alcuni pulcini in quanto le prime uova si schiuderanno con un po’ di anticipo e i genitori tenderanno a nutrire la prole più sviluppata e grande, trascurando le ultime schiuse con risultati spesso fatali.
Si tratta quindi di una operazione molto importante che è più difficile sulla carta che in realtà: basta prelevare delicatamente le uova e sostituirle con quelle finte (le troverete facilmente in commercio) fino a quando la canarina non completa la deposizione.
Le uova di canarino “vere” devono essere custodite in una scatoletta opportunamente imbottita, a una temperatura di circa 20-25 gradi e vanno girate due volte al giorno per evitare spostamenti del tuorlo e danni all’embrione.

Una volta “restituite” le uova alla legittima proprietaria, ecco che comincerà il periodo di cova, eseguito dalla femmina con occasionali collaborazioni da parte del maschio. La cova dura generalmente fra i 13 e 15 giorni e verso il settimo-ottavo giorno può essere utile (ma non indispensabile come invece lo è la sostituzione) la “speratura” delle uova, ovvero la verifica che esse siano tutte fecondate.

Si tratta di una operazione semplice, che si effettua prelevando l’uovo ed esponendolo a una fonte luminosa abbastanza forte: se l’uovo non è fecondato si distinguerà chiaramente l’albume dal tuorlo, mentre se è fecondato non ci saranno più distinzioni nette, l’uovo apparirà più scuro e spesso si potranno addirittura distinguere i vasi sanguigni.
Le uova di canarino non fecondate ovviamente non schiuderanno e diventa quindi inutile prolungare la loro cova.

Al termine di questo periodo potrete infine assistere al piccolo miracolo della schiusa, una emozione che è sempre grande ma è ancora più bella la prima volta.
E di come occuparsi dei piccoli (e degli stanchi genitori) ci occuperemo in un futuro articolo!

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